Sul sito di Repubblica di oggi è apparso questo interessante articolo...
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Premi e concorsi per trovare l'idea
Così le aziende scoprono cervelli
di PAOLO PONTONIERE
COME si fa in un'era nella quale pare che tutto sia stato già inventato, e in cui i cicli economici hanno un andamento che riesce a sorprendere anche gli economisti più scafati, a inventare un nuovo tipo di compagnia? Soprattutto, come si fa a essere sicuri che questa compagnia riscuoterà successo? Semplice: lanciando un concorso pubblico a premi. E far giudicare ai webnauti qual è il progetto più meritevole.
E' questa la strada scelta, ad esempio, dalla Cisco, la prima produttrice planetaria di infrastrutture di rete e per internet, che all'inizio dell'anno ha lanciato l'I-Prize, un concorso internazionale con una borsa di 250 mila dollari. Il premio sarà assegnato all'imprenditore - o al gruppo di imprenditori - che presenterà un'idea per sviluppare un nuova azienda dal valore di un miliardo di dollari. A parte il premio monetario, la Cisco si impegna anche a investire 10 milioni di dollari nello sviluppo della nuova azienda che, se è il caso, diventerà una divisione del gigante di Silicon Valley. All'iniziativa hanno risposto ricercatori e imprenditori con oltre mille progetti: 200 sono stati presentati da team multinazionali, 100 sono arrivati in semifinale e i 12 finalisti hanno presentato il loro progetto in teleconferenza alla giuria dell'I-Prize.
L'iniziativa della Cisco è solo l'ultima in ordine di tempo. Microsoft, per esempio, l'ha preceduta con la Imagine Cup, la principale competizione tecnologica del pianeta, con una finale prevista a Parigi dal 3 all'8 di luglio. L'Imagine Cup si rivolge a gruppi di studenti e assegna ogni anno un premio di 25 mila dollari a coloro che presentano un'idea originale su come risolvere i maggiori problemi del pianeta. I temi del concorso prendono sempre spunto dagli obiettivi del Millennium Goal delle Nazioni Unite. Quest'anno il titolo era "Immagina un mondo in cui la tecnologia permette lo sviluppo di un ambiente rinnovabile".
Se Cisco e Microsoft fanno in proprio, altre aziende preferiscono rivolgersi alla X Prize Foundation, che può essere considerato il centro mondiale della competizione pubblica a scopo aziendale. Lanciata nel 1995, la X Prize Foundation ha raggiunto notorietà internazionale nell'ottobre 2004, quando ha assegnato un premio di 10 milioni di dollari a una cordata di industriali guidati da Burt Rutan, uno dei più famosi ingegneri aeronautici viventi, e a Paul Allen, cofondatore di Microsoft, per la creazione di SpaceShipOne, la prima navicella sub-orbitale di iniziativa privata.
Tra i premi messi in palio dalla fondazione, 10 milioni di dollari per l'Archon X Prize for Genetics, da assegnare a chi riuscirà a decodificare il genoma di dieci persone in dieci giorni senza spendere più di 10mila dollari per genoma. Il Google Lunar X Prize, invece, di milioni ne assegnerà in tutto 30: 20 al al team privato in grado di far arrivare un rover (veicolo creato per muoversi su un pianeta, ndr) sulla Luna e di farlo viaggiare per 500 metri mentre spedisce foto ad alta risoluzione verso la Terra. Prevista anche l'assegnazione di due bonus di 5 milioni: il primo, se il rover supera il mezzo chilometro, il secondo se spedisce foto di oggetti di produzione umana.
Anche la Northrop Grumman, una delle principali aziende belliche del pianeta, sponsorizza un X Prize, il Lunar Lander Challenge: due milioni di dollari a chi costruirà un veivolo in grado di viaggiare ripetutamente - in maniera simulata - tra la superficie della Luna e la sua orbita. La palma del premio più ricco appartiene però a Sir Richard Branson, il miliardario d'assalto creatore della Virgin Atlantic. Branson ha organizzato il Virgin Earth Challenge: 25 milioni di dollari a chi scoprirà come eliminare l'effetto serra.
Quella dei concorsi pubblici per risolvere problemi di rilevanza sociale non è una trovata recente. Risale agli inizi del XVIII secolo: la corona Britannica offrì 20 mila sterline a chi riusciva a calcolare la longitudine di un vascello in navigazione. Nel 1927 Charles Lindberg vinse l'Orteig Prize attraversando per primo l'Atlantico senza fare tappe. Ma l'avvento di internet e la creazione di Creative Commons hanno fatto decollare la consuetudine. Che risolve, in economia, molti problemi di ricerca e sviluppo aziendale, e in alcuni casi produce soluzioni davvero rivoluzionarie.
I guanti delle future tute spaziali della Nasa escono per esempio dal sottoscala di un inventore dilettante del Maine che ha partecipato a uno dei concorsi pubblici lanciati dall'Agenzia spaziale statunitense. I guanti erano il pezzo di tuta che da anni l'agenzia americana aveva cercato invano di modernizzare. Devono essere resistenti e allo stesso tempo abbastanza sottili da garantire elasticità dei movimenti.
La lista delle aziende che fanno ricorso ai Creative Commons cresce a vista d'occhio spaziando dalle compagnie minerarie - che hanno scoperto nuovi giacimenti grazie all'aiuto di chi ha ispezionato i loro terreni usando Google Earth - ad alcune aziende hi-tech della Silicon Valley che, usando lo stesso metodo, hanno risolto problemi di separazione del colore negli inchiostri delle stampanti da computer.
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