Se vi chiedessero cos'è il tempo come rispondereste? Vi sembrerà una domanda banale o forse assurda ma vi assicuro che in questa si racchiude buona parte delle risposte alla complessità del mondo in cui viviamo. Non mi sono fumata niente ve lo assicuro... questo post di oggi nasce da una frase bellissima che ho trovato nell'ultimo libro di Tahar Ben Jelloun intitolato "l'ha ucciso lei", dove il personaggio più anziano descrive il tempo così: "...Il tempo siamo noi, non sono le lancette dell'orologio, no, sei tu che fai il tempo, chiudi gli occhi e sei nel passato, li chiudi di nuovo e ti proietti nel futuro, quando decidi di aprirli, nessun mistero, sei nel presente, che è sottile quanto una cartina di sigaretta".
Il tempo continua ad essere per noi qualcosa di oscuro, difficile da decifrare correttamente. Perchè per ognuno di noi è qualcosa di diverso, qualcosa di unico.
Viviamo continuamente attaccati all'orologio. Siamo sempre di fretta. Troppo in anticipo, o troppo in ritardo. Vorremmo fare mille cose ma il tempo sembra non bastare mai. E come se non bastasse l'uomo ama sfidare continuamente il tempo. Sfidiamo il tempo attraverso abitudini, comportamenti, stili di vita dall'impatto a volte anche devastante. E ancora non ci siamo resi conto di quanto il tempo vero quello che dovremmo dedicare alle cose realmente importanti sia quasi inesistente. Non riusciamo più a darci il tempo di curare i sentimenti, gli affetti più importanti, insomma le vere essenze della vita. Siamo proiettati in un tempo frenetico, quasi virtuale dove tutto diventa freddo e automatico. Il ritmo e lo scandire degli eventi di una giornata diventa quasi simile al ticchettio inesorabile e ripetuto di un orologio.
Anche in politica si è persa in molti casi la capacità di saper vedere prima le conseguenze di azioni, scelte. Facciamo mille riunioni e non abbiamo mai tempo di mettere in pratica poi le cose che decidiamo. E a volte, come se non bastasse, non abbiamo ancora capito che se in tutti i problemi non cerchiamo di affiancare azioni di prevenzione alle politiche di intervento non saremo in grado di risolvere veramente i problemi.
Esempio sulle tematiche ambientali siamo riusciti a mettere in campo azioni di risoluzione a danni già esistenti, penso ad esempio al tema del risparmio idrico, energetico, ... Non abbiamo però ancora capito nè investito abbastanza su politiche di prevenzione che tentino di cambiare la cultura, gli stili di vita, le abitudini delle persone. Ridurre i consumi, adottare stili di vita più consapevoli e meno impattanti sull'ambiente, queste dovrebbero essere politiche ed obiettivi da portare avanti contemporaneamente alle altre azioni se vogliamo davvero tentare di risolvere il problema e soprattutto evitare i danni. Facciamo prevenzione in campo sanitario, perchè non possiamo farlo anche in tante altre cose?
domenica 25 maggio 2008
venerdì 23 maggio 2008
minaccia nucleare!!!
News sul fronte ambientale: il Governo (e più precisamente Scajola) annuncia che presto verrà ripresa la costruzione di Centrali Nucleari di nuova generazione. Il mondo industriale applaude, quasi fosse una rivoluzione, il simbolo dell'innovazione. In realtà proprio oggi vengono pubblicati i dati 2007 relativi al mondo energetico. Il 2007 è stato l'anno del sorpasso dell'eolico sul nucleare. Vi riporto l'articolo uscito su Repubblica di oggi....
Cosa ne pensate? Forse aveva ragione Umberto Eco il nostro paese va sempre un po' a passo di gambero e non capisce quali sono le vere innovazioni...
Nuovi impianti ed energia prodotta
L'eolico ha sorpassato il nucleare
ROMA - Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta. I due dati non coincidono perché le pale eoliche funzionano durante l'anno per un numero di ore inferiore a quello di impianto nucleare e dunque, a parità di potenza, producono meno elettricità.
"La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare", spiega Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club. "E gli impianti eolici che verranno costruiti nel periodo 2008 - 2012, quello che chiude la prima fase degli accordi del protocollo di Kyoto, produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Se poi nel conto mettiamo anche il solare fotovoltaico e termico possiamo dire che, tra il 2008 e il 2012, il contributo di queste fonti rinnovabili alla diminuzione delle emissioni serra sarà almeno 4 volte superiore al contributo netto prodotto dalle centrali nucleari costruite nello stesso periodo".
La tendenza è consolidata anche dal risveglio del gigante americano. Il 30 per cento di tutta la potenza elettrica installata durante il 2007 negli Usa viene dal vento e il dipartimento federale dell'energia prevede che entro il 2030 l'eolico raggiunga negli States una quota pari al 20 per cento dell'elettricità creando un'industria che, con l'indotto, darà lavoro a mezzo milione di persone. E' un dato in linea con l'andamento di paesi europei come la Danimarca (21 per cento di elettricità dall'eolico), la Spagna (12 per cento), il Portogallo (9 per cento), la Germania (7 per cento).
Nonostante le scelte dell'amministrazione Bush, che ha incentivato con fondi pubblici la costruzione di impianti nucleari, negli Stati Uniti l'energia dall'atomo resta invece ferma, sia pure a un considerevole livello, da trent'anni: l'ultimo ordine per una nuova centrale risale al 1978. Nell'aprile scorso sono stati annunciati impegni per 38 nuovi reattori nucleari, ma è molto probabile che il numero scenda drasticamente, come già è avvenuto in passato, nel momento in cui si passa alla fase dei conti operativi: le incertezze legate ai costi dello smaltimento delle scorie, ai tempi di realizzazione e allo smantellamento delle centrali a fine vita hanno rallentato la corsa dell'atomo.
In attesa della quarta generazione di reattori nucleari, che però deve ancora superare scogli teorici non trascurabili e non sarà pronta prima del 2030, le stime ufficiali prevedono una diminuzione del peso del nucleare nel mondo. La Iea (International Energy Agency) calcola che nel 2030 la quota di elettricità proveniente dall'atomo si ridurrà dall'attuale 16 per cento (è il 6 per cento dal punto di vista dell'energia totale) al 9-12 per cento.
Cosa ne pensate? Forse aveva ragione Umberto Eco il nostro paese va sempre un po' a passo di gambero e non capisce quali sono le vere innovazioni...
Nuovi impianti ed energia prodotta
L'eolico ha sorpassato il nucleare
ROMA - Il 2007 è stato l'anno del sorpasso: a livello globale, dal punto di vista dei nuovi impianti, l'eolico ha battuto il nucleare. L'anno scorso sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 megawatt di energia prodotta dall'atomo. E' un trend consolidato da anni e destinato, secondo le previsioni, a diventare ancora più netto nei prossimo quinquennio. Ma non basta. Per la prima volta l'eolico ha vinto la gara anche dal punto di vista dell'energia effettivamente prodotta. I due dati non coincidono perché le pale eoliche funzionano durante l'anno per un numero di ore inferiore a quello di impianto nucleare e dunque, a parità di potenza, producono meno elettricità.
"La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare", spiega Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club. "E gli impianti eolici che verranno costruiti nel periodo 2008 - 2012, quello che chiude la prima fase degli accordi del protocollo di Kyoto, produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Se poi nel conto mettiamo anche il solare fotovoltaico e termico possiamo dire che, tra il 2008 e il 2012, il contributo di queste fonti rinnovabili alla diminuzione delle emissioni serra sarà almeno 4 volte superiore al contributo netto prodotto dalle centrali nucleari costruite nello stesso periodo".
La tendenza è consolidata anche dal risveglio del gigante americano. Il 30 per cento di tutta la potenza elettrica installata durante il 2007 negli Usa viene dal vento e il dipartimento federale dell'energia prevede che entro il 2030 l'eolico raggiunga negli States una quota pari al 20 per cento dell'elettricità creando un'industria che, con l'indotto, darà lavoro a mezzo milione di persone. E' un dato in linea con l'andamento di paesi europei come la Danimarca (21 per cento di elettricità dall'eolico), la Spagna (12 per cento), il Portogallo (9 per cento), la Germania (7 per cento).
Nonostante le scelte dell'amministrazione Bush, che ha incentivato con fondi pubblici la costruzione di impianti nucleari, negli Stati Uniti l'energia dall'atomo resta invece ferma, sia pure a un considerevole livello, da trent'anni: l'ultimo ordine per una nuova centrale risale al 1978. Nell'aprile scorso sono stati annunciati impegni per 38 nuovi reattori nucleari, ma è molto probabile che il numero scenda drasticamente, come già è avvenuto in passato, nel momento in cui si passa alla fase dei conti operativi: le incertezze legate ai costi dello smaltimento delle scorie, ai tempi di realizzazione e allo smantellamento delle centrali a fine vita hanno rallentato la corsa dell'atomo.
In attesa della quarta generazione di reattori nucleari, che però deve ancora superare scogli teorici non trascurabili e non sarà pronta prima del 2030, le stime ufficiali prevedono una diminuzione del peso del nucleare nel mondo. La Iea (International Energy Agency) calcola che nel 2030 la quota di elettricità proveniente dall'atomo si ridurrà dall'attuale 16 per cento (è il 6 per cento dal punto di vista dell'energia totale) al 9-12 per cento.
venerdì 16 maggio 2008
un po' di relax....
Un po' di relax.....
Vi ricordate il mitico mondo di Dov'è Wally? Waldo è il personaggio più famoso; l'omino con il berretto e la maglia a righe che ha fatto impazzire adulti e ragazzi. I tantissimi libri, video, fumetti in cui il lettore deve cercare Waldo hanno dato vita ad uno dei passatempi e giochi più ricercati. E recentemente grazie a Google Earth si è aperta una caccia al tesoro, o meglio, alla persona, mondiale.
Potete trovare i riferimenti su google digitando Where's Waldo
Per chi non conosce Waldo:
Waldo è un omino con berretto e maglia a righe che va cercato in mezzo a una miriade di persone. Di solito oltre a lui vanno cercati anche la fidanzata Wanda, il cane, il ladro e il mago e... una miriade di oggetti che di volta in volta vengono segnalati....
Buon divertimento!!!
domenica 11 maggio 2008
alcune brevi rflessioni...
Sorry raga...è un po' che non scrivo un post... In questi giorni è successo di tutto
quindi alcune riflessioni:
1 maggio anche quest'anno una festa molto importante che speriamo si possa continuare a festeggiare nonostante Berlusconi non perda occasione per mostrare la sua contrarietà... I milioni di morti sul lavoro devono farci riflettere e soprattutto agire perchè un paese come il nostro fondato sul lavoro non può continuare a tollerare una simile piaga. Quindi piena attuazione del decreto esistente in materia di sicurezza sul lavoro ma soprattutto controlli e pene severe da attuare per chi delinque.
Birmania: 28.458 morti e 33.416 dispersi a causa di un ciclone devastante. Ancora tantissime persone in condizioni disperate e aiuti alimentari che fanno fatica ad arrivare...
Italia: formato il governo berlusca...nominati i ministri...alcune nomination da paura: Bondi alla cultura, la Carfagna alle Pari Opportunità, la Gelmini all'istruzione, Tremonti all'economia, la Prestigiacomo all'ambiente,....e tanti altri... Ma ce la farà il nostro Paese a sopravvivere?
quindi alcune riflessioni:
1 maggio anche quest'anno una festa molto importante che speriamo si possa continuare a festeggiare nonostante Berlusconi non perda occasione per mostrare la sua contrarietà... I milioni di morti sul lavoro devono farci riflettere e soprattutto agire perchè un paese come il nostro fondato sul lavoro non può continuare a tollerare una simile piaga. Quindi piena attuazione del decreto esistente in materia di sicurezza sul lavoro ma soprattutto controlli e pene severe da attuare per chi delinque.
Birmania: 28.458 morti e 33.416 dispersi a causa di un ciclone devastante. Ancora tantissime persone in condizioni disperate e aiuti alimentari che fanno fatica ad arrivare...
Italia: formato il governo berlusca...nominati i ministri...alcune nomination da paura: Bondi alla cultura, la Carfagna alle Pari Opportunità, la Gelmini all'istruzione, Tremonti all'economia, la Prestigiacomo all'ambiente,....e tanti altri... Ma ce la farà il nostro Paese a sopravvivere?
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