In tema di riforma della scuola e dell'Università, vorrei raccontare l'avventura dei tanti studenti che, come me stamattina, si sono trovati o si trovano ad affrontare in questi ultimi giorni di iscrizioni alle Università italiane, la richiesta di benefici e contributi. Se anche voi siete iscritti ad una qualsiasi facoltà italiana e vi trovate a fare i conti con il primo bellissimo bollettino per il pagamento della prima retta universitaria che equivale ad un importo stratosferico di euro, non disperate se avete un bel po' di pazienza, tempo, e se avrete fortuna forse potrete accedere ad un contributo o a una riduzione di fascia contributiva che vi consentirà di pagare meno.
Ma se avete una casa di vostra proprietà (anche di 30 metri quadrati) o non abitate da soli da almeno 2 anni in una casa esterna al nucleo familiare o se non avete un reddito superiore ai 7.000 euro o ancora se avete qualche libretto postale... le vostre possibilità di raggiungimento dei contributi diminuiranno drasticamente...
Sembra assurdo ma è proprio così. Nel mio caso ad esempio non sono titolare di alcun titolo se non di un conto corrente con meno di 5.000 euro, ho solo un reddito che è dato dal mio stipendio mensile che non è certo quello di un paperon de paperoni e che mi consente di arrivare a malapena a fine mese, non ho immobili di mia proprietà e vivo da sola da luglio 2008 in un appartamento che appartiene a mia mamma ma del quale pago ogni spesa e contributo... Mi sono iscritta qualche settimana fa ad una Facoltà di Bologna perchè dopo una prima laurea in Lingue e Culture Europee conseguita nel 2006, mi vorrei specializzare come studente non frequentante visto che lavoro, in Linguistica. Dato l'importo di tasse annuali (oltre i 2000 euro) e visto che non navigo nell'oro... ho pensato di fare domanda per la riduzione di tasse universitarie. Nonostante io abbia un reddito minimo e viva da sola non ho potuto accedere ai benefici, perchè le uniche due condizioni per essere considerati studenti indipendenti sono vivere in una casa che non appartiene alla famiglia da almeno due anni e avere un reddito superiore ai 7.000 euro. Altrimenti bisogna fare una dichiarazione ISEE con tutti i redditi e patrimoni dei genitori.
Ora mi spiegate perchè se un ragazzo o una ragazza vive da solo e si paga ogni minima cosa con i suoi soldi con fatica e senza poter accedere ai redditi dei genitori deve fare una dichiarazione isee con i patrimoni di tutta la famiglia? Non vi pare un controsenso? Faccio figurare un reddito di cui in realtà non dispongo personalmente? Con il valore di un immobile o qualche reddito dei propri genitori la possibilità di ottenere un contributo diventa quasi irragiungibile.
Così tu sei indipendente, a fatica riesci ad arrivare a fine mese e a pagarti gli studi e non puoi nemmeno sperare in un aiuto dello stato perchè comunque figuri un paperon de paperoni???? Ma dove viviamo nel paese dei controsensi?
E non è finita...udite, udite... se vi siete sposati da poco o convivete anche solo da una settimana allora potreste avere più fortuna, nel senso che al vostro reddito personale verrebbe sommato solo quello del compagno quindi se non avete patrimoni o redditi enormi forse ce la potreste fare... forse... perchè in questo paese ogni giorno si cambiano le regole...
La cosa che mi lascia più perplessa di tutta questa faccenda è che alle famiglie e alle persone oneste che denunciano ogni minimo risparmio viene negato un contributo o un aiuto economico mentre ai cosidetti "furbetti" che hanno conti bancari e soldi ovunque che spesso non denunciano nemmeno un centesimo, viene riconosciuto il diritto al contributo ridotto.
E' un incubo o è realtà?
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